ROLAND SCHNEIDER | Zwischenzeit
Psicologia
A prima vista il progetto di Roland Schneider, Zwischenzeit, sembra rientrare in quella scomoda tradizione di lavoro ai margini della società, il cui soggetto è l’Altro, l'emarginato, il drogato, il malato mentale, soggetto di una fotografia “interessata” e poco autentica. Invece no, perché in questo caso lo stesso Schneider era paziente di un ospedale psichiatrico in seguito a un crollo nervoso. I medici compresero che, come fotografo, documentare l'ambiente poteva diventare il modo di trovare un significato in ciò che lo circondava, e una terapia per comprendere il proprio stato mentale. Consapevole delle questioni etiche legate alla documentazione di un luogo come quello, l’autore ha debitamente nascosto i riferimenti personali dei pazienti, restituendoci un viaggio in uno spaziotempo “altro” in cui tutto assume un significato e un’apparenza diverse da quelle comunemente condivise. Zwischenzeit, che letteralmente significa nel frattempo, venne esposto per la prima volta nel 1988, proprio negli spazi dell’ospedale che ne era protagonista.
Roland Schneider (Solothum, Svizzera, 1939-2022), seminarista e maestro elementare, negli anni Sessanta studia fotografia all'Accademia d'arte e design Folkwang di Essen con Otto Steinert; nel 1964 comincia a lavorare come “fotografo industriale” in Svizzera, Germania, Olanda, Lussemburgo, Francia, Spagna e Italia, ma il suo interesse è rivolto ai lavoratori e al rapporto tra persone e industria. Dal 1972 fino al 1990 inizia una collaborazione con il fotografo Franz Gloor (1948-2009) con cui realizza mostre e pubblicazioni per aziende e istituzioni. Nel 1987, una grave crisi personale lo costringe a ricoverarsi nella clinica psichiatrica di Solothum, dove nasce il progetto Zwischenzeit.